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Patate del Danubio: la ricetta della variante dolcissima della classica rustica campana

Passo 1
Lessate le patate in abbondante acqua, poi scolatele e passatele allo schiacciapatate. e lasciarli raffreddare.

Passaggio 2
Aggiungere l’uovo, il sale e l’olio, quindi mescolare.

Passaggio 3
Mescolare la farina e il lievito secco, quindi impastare

Passaggio 4
Lavorare nuovamente sul bancone

Passo 5
Formate un panetto e ponetelo in una ciotola capiente, ricoperta con pellicola trasparente. Lasciarla lievitare per circa un’ora in un luogo tiepido, o almeno finché non avrà raddoppiato di volume.

Passo 6
Trascorso questo tempo, togliete la pellicola e sgonfiate l’impasto sul piano di lavoro.

Passo 7
Prendete una porzione di circa 40 g alla volta, appiattitela e farcitela con un cubetto di mozzarella e un po’ di manzo cotto, quindi pizzicate come una bustina e sigillate bene ogni pallina.

Passo 8
Disponete i sacchetti riempiti uno accanto all’altro in uno stampo da 22 cm di diametro, avendo cura di posizionare la chiusura delle palline sulla base e la parte liscia verso l’alto. Spennellate con un velo d’olio, coprite con pellicola e lasciate riposare in un luogo riparato per 30 minuti.

Passo 9
Togliete la pellicola e spennellate la superficie delle palline con il tuorlo d’uovo sbattuto con un goccio di latte.

Passo 10
Cuocete il Danubio di patate in forno statico preriscaldato a 180°C per circa 30 minuti, o fino a doratura. Togliere dal forno e servire

Consiglio:
Al posto della mozzarella fior di latte potete utilizzare la scamorza, la provola affumicata o un altro formaggio a pasta filata che avete in frigorifero.

Se volete un piatto vegetariano, basterà omettere i salumi e aggiungere dei pomodori secchi, delle olive o delle verdure cotte e tagliate a cubetti, come melanzane o zucchine.

Conservazione:
potete conservare le patate del Danubio in frigorifero, in un apposito contenitore ermetico, per un massimo di 3 giorni. Potete congelarlo crudo, prima della seconda lievitazione, scongelandolo in frigorifero prima della cottura.

Continuazione nella prossima pagina

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